
SalinaDocFest: assegnato il Gran Prix Internazionale Media Fenix per il miglior documentario
In occasione dell’anteprima della XVI edizione del SalinaDocFest – Festival Internazionale del Documentario Narrativo, svoltasi a Roma presso la Casa del Cinema nello scorso mese di luglio, è stato assegnato per la prima volta il Gran Prix Internazionale Media Fenix.
L’evento si è svolto in due momenti distinti: un’anteprima a Roma e il gran finale sull’isola di Salina. Il SalinaDocFest, fondato e diretto da Giovanna Taviani, figlia e nipote d’arte dei fratelli Vittorio e Paolo, si è affermato negli anni come un appuntamento fondamentale per la scena documentaristica italiana e internazionale.

In questa edizione del Festival, dedicata a “Diaspore, incontri e metamorfosi”, Media Fenix Group ha scelto di contribuire attivamente con l’assegnazione di un premio al film ritenuto più meritevole. Il Gran Prix Internazionale Media Fenix – un premio di 2000 euro e la consegna della targa “Cappero d’argento”, realizzata dall’artista palermitano Roberto Intorre – è stato assegnato al film “Bettina” di Lutz Pehnert (Germania, 2022), presentato al Festival in prima nazionale. Il film racconta la storia di Bettina Wegner, artista militante berlinese che ha trasformato le sue delusioni personali e politiche in una capacità di resistere alla persecuzione politica e perfino al carcere senza mai perdere la forza di combattere per un ideale.
“Ho incontrato Bettina Wegner per la prima volta poco dopo la caduta del muro di Berlino. È stato un incontro quasi surreale. Venivamo entrambi dallo stesso paese, ma vivevamo in due mondi diversi. Conosceva il mio mondo, ma io non conoscevo il suo. Nei 30 anni successivi ci siamo visti di nuovo ai concerti o quando la ho intervistata. Credo che viva ancora in due mondi diversi – qui e laggiù – anche se potrebbe non sapere davvero dove siano quei posti”. [Lutz Pehnert]

Il riconoscimento è stato consegnato in presenza di Davide Umilio, Cto di Media Fenix Group e storico partner SDF che ha affermato:
“Essere su questo palco è stato il completamento di un percorso durato 15 anni per sostenere concretamente il progetto di un festival che ci spinge a credere nella forza dei sogni e delle buone idee”.